
U.S. Ancona, nuova affiliazione con la Mantovani
Una nuova affiliazione. L’U.S. Ancona, ha trovato l’intesa con la Mantovani C5. “Un accordo che ci ramifica sempre di più nel tessuto sportivo di Ancona, con una realtà di calcio a cinque di buona tradizione – ha detto il Responsabile del settore giovanile Leonardo Scodanibbio -. Dal punto di vista tecnico potrebbe essere un occasione per aprire scenari interessanti, che un domani potrebbero trasformarsi in progetti concreti per i nostri ragazzi. Ringraziamo la Mantovani per l’entusiasmo dimostrato nei nostri confronti, faremo sicuramente un bel percorso insieme”. Soddisfatto Emanuele Ferraresi, Responsabile tecnico Mantovani C5. “Quest’affiliazione per me e per la società che rappresento è motivo di vanto e orgoglio – ha affermato . Crediamo che calcio e futsal, soprattutto nell’ambito del percorso di crescita giovanile, possano avere svariati punti in comune utili, reciprocamente, per l’una e per l’altra disciplina. Siamo tutti da sempre tifosi della prima squadra cittadina, ne abbiamo apprezzato la politica improntata sul vivaio e sulla programmazione tanto da prenderla come modello da seguire. Inclusione, progettualità e attenzione ai dettagli sono le prerogative della grande famiglia Mantovani, una famiglia che è fiera di entrare a far parte, come primo club di futsal dorico, dell’universo Ancona per tutto ciò che oggi rappresenta per la città e per l’intera regione”. Il Responsabile società affiliate dell’U.S. Ancona Matteo Bartoloni, ha spiegato l’importanza dell’accordo. “E’ estremamente interessante e ci permette di aprire una finestra sul calcio a cinque. La Mantovani è una realtà storica di Ancona, vanta numerosi iscritti ed è seguita da molti appassionati. E’ un altro tassello importante per il presente e per il futuro”. Infine l’analisi del Direttore tecnico del Settore giovanile biancorosso, Alberto Virgili. “Con questa affiliazione ci stiamo muovendo in una direzione che anche i club maggiori stanno scoprendo che è quella di avvicinare il calcio a cinque al calcio undici. Di fatto non è altro che replicare quello che in Sudamerica fanno da tempo. L’obiettivo a medio e lungo termine è quello di formare giovani calciatori con velocità di pensiero, sollecitando l’aspetto cognitivo”.