
SETTORE GIOVANILE: FOCUS CON RICCARDO SANTONI
Riccardo Santoni, Responsabile Area fisico/motoria del Settore giovanile, oltre che preparatore della Primavera dell’Ancona:
In cosa consiste il suo ruolo?
“Il ruolo di coordinatore dell’area fisico-motoria ha il compito di delineare in accordo con la società quelle che sono le linee guida per far sì che venga svolto un lavoro di qualità e con la giusta continuità tra le varie categorie. Successivamente subentra la fase di campo e bisogna essere un riferimento per i vari collaboratori per ciò che riguarda tutti gli aspetti dell’area motoria, performance, prevenzione, riatletizzazione e valutazione”.
Che ne pensa del percorso in questo ambito che stanno facendo i ragazzi del settore giovanile dell’US Ancona?
“Che in un anno e mezzo siano stati messi tanti tasselli, raggiungendo tanti piccoli obiettivi. Stiamo cercando di dare una continuità al lavoro svolto ponendo l’attenzione sui dettagli, provando a dare più strumenti possibili ai ragazzi sia in termini fisico-motori che educativi, dove entrano in gioco anche lo stile di vita e la responsabilità extracampo. Per far sì che non vengano trascurate nessuna della abilità che l’atleta del futuro debba possedere”.
Dove viene posto il focus di lavoro per i bambini dell’attività di base, e dove in quello dei ragazzi dell’agonistica?
“Il focus dell’attività di base é sicuramente posto su un approccio multidisciplinare che mira all’apprendimento ed al consolidamento di schemi motori, capacità coordinative e movimenti fondamentali che crediamo siano poi una base importante per il calciatore e l’atleta del futuro. Su questo argomento sottolineo la bellissima e costruttiva iniziativa che la società ha messo in piedi, “la scuola del movimento”. Quello dell’agonistica va a considerare quelli che sono gli aspetti della maturazione biologica e di tutti quei fattori che possono influenzare la performance, la valutazione, tutto ciò che concerne la prevenzione all’infortunio, e la crescita dei nostri ragazzi, cercando di limare al massimo i dettagli per far sì che si possano potenziare i punti di forza e colmare le carenze dei singoli ragazzi”.
Lavorare in maniera attenta su questa area, quanto può influire nella formazione di un calciatore?
“Credo che quello motorio sia un aspetto fondamentale per la formazione di un giovane calciatore, é sotto gli occhi di tutti di come nel calcio ormai l’aspetto fisico sia determinante. La socialità ed il mondo di oggi a volte tendono ad ostacolare una serie di stimoli cognitivi-motori che sono una base importante per lo sviluppo di un atleta e non solo. Curare questi aspetti fin dall’attività di base e consolidarli successivamente fa parte del nostro credo, aver o non toccato con mano tali abilità può influire nella formazione di un calciatore”.
Come ti interfacci con gli altri preparatori?
“Con tutti i preparatori c’é un rapporto quotidiano, sia al campo che attraverso strumenti digitali di condivisione. Ci si confronta costantemente con ogni singolo preparatore per poi condividere ed osservare insieme, nelle varie riunioni organizzate durante l’anno, per valutare e considerare i tanti aspetti da migliorare attraverso il lavoro”.
Che tipo di valutazione fate con i ragazzi? Ci sono dei test specifici?
“La valutazione che facciamo con i nostri ragazzi comprende due tipologie di test, condizionali e funzionali. I test condizionali, per valutare la capacità aerobica e il T-Test, una prova di agilità. I test funzionali vengono svolti per valutare la funzionalità del movimento, cosicché dopo un attenta analisi si possa intervenire su eventuali criticità in maniera individualizzata, per far sì che l’atleta esegua il gesto con la maggior economicità possibile e cercando di prevenire il rischio infortunio”.