
“Natale biancorosso”, la grande festa dell’Ancona
Nell’auditorium del Palazzo del Comitato regionale Marche di via Schiavoni, si è svolto “Natale biancorosso”. Un momento simbolico di incontro che rinsalda, in maniera ancora più importante, anche con la prima squadra, il rapporto tra Società e le famiglie dei ragazzi del Settore giovanile. A far festa quasi 500 persone, tra ragazzi, ragazze e dirigenti che rappresentano con orgoglio, nelle varie categorie di appartenenza, il club e il nome della città di Ancona non solo in regione ma in tutta Italia. La serata si è aperta con il saluto di Mauro Canil: “In brevissimo tempo questa società è diventata una cosa fantastica, siamo approdati ad Ancona con idee importanti basate sul settore giovanile, i risultati stanno emergendo. Sono convinto che attraverso le risorse umane, possiamo addirittura migliorare. Anche Giovanni Malagò si è complimentato con noi, ha apprezzato l’idea dei torroni biancorossi. Sabato ne sono stati venduti 300, mi sono emozionato moltissimo”. Successivamente si è collegato il Presidente Tony Tiong (ne parliamo a parte). Poi il Direttore generale Roberta Nocelli che ha ribadito il concetto di “appartenenza e di orgoglio nel far parte di un club di prestigio come l’Ancona”. Ha spiegato in sequenza tutte le attività svolte dal settore giovanile, “oggi divenuta una realtà consolidata e in grande espansione” ma anche posto l’accento sulle 26 società vicine al club (22 affiliate, 4 collaborano). La Dg ha ringraziato tutti i componenti dell’organigramma e premiato i rappresentati delle società affiliate o che collaborano con l’Ancona. Sono stati regalati dei premi a due ragazzini (Enrico Mengani e Mattia Crescentini), che per allenarsi raggiungono Ancona facendo molti chilometri. “Un ringraziamento sentito va alla società che ci permette di muoverci in modo importante – ha dichiarato il Direttore tecnico, Alberto Virgili -. Curare l’organizzazione, i dettagli, è un valore aggiunto. Voglio ringraziare pure Matteo Bartoloni, il Responsabile delle affiliate per quello che sta facendo da un anno a questa parte. E’ riuscito a coinvolgere tante compagini del territorio, avvertiamo maggior fiducia intorno a noi. Ringrazio anche gli staff tecnici e i responsabili delle aree. Infine, il mio ultimo pensiero, lo spendo per l’Under 7-8-9: è stato ereditato un lavoro iniziato da altri, è nostro compito far crescere i ragazzini con con le nostre abitudini e metodi. Abbiamo rispetto verso tutti ma per migliorare ancora non possiamo ragionare come categoria, ma come sistema”. A rinforzare i concetti sulle strategie del vivaio è toccato al Responsabile Leonardo Scodanibbio: “La nostra mission è quella di formare giocatori per la prima squadra o da inserire nelle leghe professionistiche. Oltre a valorizzare l’immagine sociale e sportiva dell’Ancona”. Ma c’è di più. “Sviluppare credibilità e professionalità, favorendo identificazione e appartenenza. La visione è quella di sviluppare una struttura in grado di operare nel tempo, come riferimento territoriale, monitorando il più possibile attraverso l’area scouting”. I punti cardine: “Accoglienza e attenzione ai calciatori, preparare gli uomini non solo gli atleti, formazione e aggiornamento continuo. Il tutto per ottenere forza, attraverso una visione comune”. A proposito di scouting. Ha messo l’accento su questo tema, il Responsabile Alessandro Bellavista: “All’inizio eravamo tre osservatori e come primo obiettivo è stato quello di mappare il territorio partendo dalle provincie di Ancona e Macerata, ponendo così delle basi. Adesso il presente è caratterizzato da una squadra allargata: 6 osservatori e 2 collaboratori, che lavorano in sintonia per raggiungere un futuro di grande valore per l’Ancona. 126 sono le società osservate, 1.031 i nomi dei calciatori che abbiamo sul nostro database, 452 le partite viste fino ad ora, circa 1.200 i km che facciamo ogni weekend, praticamente la distanza che c’è tra Milano e Catanzaro noi la copriamo solo nelle Marche in 8. Da questi numeri si può intuire che la scelta non avviene in maniera superficiale, ma dopo un’analisi approfondita. Infatti la scelta sul giocatore avviene solo dopo una lunga osservazione, da almeno 3 scout, almeno 2 provini con i nostri gruppi, e valutando oltre l’aspetto fisico-tecnico-tattico anche quello caratteriale, estrazione sociale e familiare. E poi ci tengo a sottolineare che il nostro modo di lavorare viene fatto passando sempre prima dalle società, sia prima di andare a vedere una partita, sia nel momento in cui ci interessa prendere un calciatore. So che non è una cosa scontata e banale per quello che è stato negli anni precedenti. Stiamo avendo una buona risposta dal territorio, ne è una dimostrazione le tante affiliate, presenti anche qui oggi, che hanno capito che le nostre non sono solo parole ma anche e soprattutto fatti”. L’Amministratore delegato Roberto Ripa ha poi sottolineato “l’importanza della scuola e dello studio nella vita di un atleta in ottica futura che deve essere il principale obiettivo di ogni nostro tesserato, indipendentemente se sappia giocare bene a calcio o meno. Ragazzi che devono imparare anche divertirsi, un aspetto, questo, che vale anche per chi fa parte della prima squadra”. Ha poi salutato i presenti Francesco Micciola, il Direttore sportivo ha ricordato come “l’Area Tecnica monitori costantemente le attività del settore giovanile e lavori, quotidianamente, a stretto contatto con tutti gli allenatori delle varie formazioni”. Poi sul palco in carrellata il saluto della prima squadra con i saluti di mister Colavitto. “Mettetecela tutta – rivolgendosi ai ragazzini -, la cosa che vi consiglio è di avere sempre fame. Una qualità fondamentale sia per emergere nel mondo del calcio che nella vita“. Infine capitan Gatto: “Allenatevi, giocate, ma non trascurate mai lo studio”. Al termine il brindisi e il tradizionale scambio degli auguri.