
FACCIA FACCIA CON ROBERTA MANCINI
Ci sono persone che ogni giorno lavorano a supporto della squadra, al fianco della società. Lavorare in gruppo non è un tema che riguarda solo il campo, i giocatori e il mister: ci sono figure, le cui competenze sono indispensabili per far funzionare la macchina organizzativa. Uno degli ingranaggi principale nel motore dell’Ancona è Roberta Mancini, Segretaria generale del club. Lei si occupa, tra le altre cose, delle pratiche amministrative relative a tutti i trasferimenti dei calciatori biancorossi. Classe 1982, laureata in Scienze dell’Amministrazione a Firenze, Consulente del Lavoro, collaboratrice della Gestione sportiva e con un master a Milano in ricerca e selezione del personale, Roberta “mastica” calcio dalla nascita, grazie a papà Saverio, storico segretario generale della Vibonese. Proprio lui ha introdotto Roberta nel mondo del calcio e nel post laurea, dopo una breve esperienza alla Novese in Liguria in Serie D, ha iniziato ufficialmente il suo percorso.
Roberta, cosa fa un Segretario?
“Prepara l’evento sportivo in tutte le sue sfaccettature, che parte dal tesseramento del calciatore e dalla verifica che possa partecipare all’attività sportiva per la squadra, al controllo della situazione disciplinare, all’organizzazione della partita stessa per quanto riguarda il rapporto con i segretari delle altre compagini, con i rappresentanti della Procura federale e i Delegati di Lega”.
Come funzionano acquisti e cessioni?
“Gli acquisti sono il tesseramento a favore della propria squadra di calciatori provenienti da altre compagini. Il Segretario verifica se questi movimenti si possono fare in sinergia con il Direttore sportivo e la società. La cessione è l’inverso e avviene quando un calciatore viene trasferito ad altri club. Quello che cambia sono le sensazioni. Nel primo caso si va ad esplorare una cosa nuova che è quella dell’entrata del calciatore nell’ambito della propria compagine, nel secondo caso è la fine di un rapporto. Quindi avviene un distacco con tutto ciò che comporta. In sintesi c’è un lavoro di gruppo nel quale il Segretario ha la parte terminante e la più importante perché deve controllare scrupolosamente che quello che è stato concordato si possa fare”.
Hai vissuto aneddoti particolari in questi anni?
“Un aneddoto particolare che mi viene in mente è stata la mia prima e unica esperienza nelle sedi del calciomercato, dove in un momento concitato di una trattativa di trasferimento in entrata sono stata seguita fino alla toilette da un procuratore perché pensava che stessi andando a depositare la pratica a nostro favore quando lui ancora non aveva concluso con la società precedente del calciatore”.
Cosa vedi negli occhi di un giocatore che sta firmando il suo primo contratto da professionista?
“Smarrimento ma nello stesso tempo emozione per una situazione nuova che andrà ad intraprendere”.
Chi è il giocatore che in questi anni ti ha stupito di più?
“Non c’è un giocatore in particolare, in tutti questi anni ho sempre incontrato ragazzi educati, rispettosi che non mi hanno mai fatto sentire a disagio in un ambiente prettamente maschile soprattutto negli anni della Vibonese dove ero l’unica donna”.
Ad Ancona, ci sono due donne sul ponte di comando, com’è lavorare al fianco dell’Amministratore delegato Roberta Nocelli?
“Per me è un onore lavorare al suo fianco, ci siamo trovate in sintonia con solo cinque minuti di conversazione telefonica e in questi anni il nostro rapporto è cresciuto, consolidato e ci basta un solo sguardo per capire cosa c’è da fare o come risolvere una problematica. Non finirò mai di ringraziarla per la fiducia che ha posto in me”.